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Teatro Romano e Odeon

CATANIA (CT) - VIA VITTORIO EMANUELE II PARCO ARCHEOLOGICO E PAESAGGISTICO DI CATANIA E DELLA VALLE DELL'ACI

Teatro Romano e Odeon



CATANIA (CT) - VIA VITTORIO EMANUELE II

PARCO ARCHEOLOGICO E PAESAGGISTICO DI CATANIA E DELLA VALLE DELL'ACI
Teatro Romano e Odeon

http://www.poloregionalecatania.net/

La Casa del Terremoto fu impiantata nel ‘500 all’estremità est del III ambulacro, di cui riutilizzava i muri perimetrali, ed era costituita da due ambienti. Il vano orientale era riempito di uno stato di crollo contenente anche grandi porzioni dei muri romani e presentava ancora a contatto con il pavimento abbondante suppellettile integra o restaurabile per intero. Gli oggetti rinvenuti, esposti nell’Antiquarium di Casa Liberti, sono databili al XVII secolo d.C. e consentono di collegare la distruzione dell’abitazione al terremoto che devastò Catania nel 1693. La ricorrenza su alcuni vasi di temi religiosi conferma l’appartenenza all’ordine benedettino, documentata da atti notarili, di questa e di altre abitazioni attigue su via Teatro greco, poi acquistate da privati tra la metà e la fine dell’Ottocento.

Descrizione

Casa La Rosa/Casa del Terremoto A saldatura del costruito tra la Casa Liberti e l’ala di Palazzo Gravina costruita a fine Ottocento vi era una piccola unità di proprietà Signorelli e Xerri, che si estendeva anche sulla cavea con una parte espropriata e demolita negli anni ’60. A questa data l’edificio era indicato come casa La Rosa e di fatto, per le imponenti demolizioni, era rimasto come un rudere per quarant’anni. Durante i lavori del 2004-2008 si è appurato, attraverso indagini strutturali e archeologiche, che il prospetto Nord della casa era stato costruito al di sopra del muro perimetrale settentrionale del Teatro. I relativi muri sono stati perciò conservati in quanto ripropongono quasi per intero l’altezza originaria del prospetto del Teatro e costituiscono essi stessi una testimonianza importante della storia della città il cui momento di cambiamento fondamentale è rappresentato dal terremoto del 1693. Approfondimenti delle indagini hanno portato all’individuazione della tecnica utilizzata per i muri perimetrali settentrionale (prospetto grigio) e orientale, caratterizzati dalla presenza di pannelli di muratura inclusi in un reticolo di travi di legno intrecciate (muri a graticcio) tecnica diffusa a Catania soprattutto dopo il terremoto del 1693, determinata dalla volontà di realizzare strutture leggere e flessibili. Per la loro peculiarità sono stati lasciati a vista. Nella parte meridionale di questa casa, all’interno dell’area pertinente al terzo ambulacro non vi era un piano continuo con quello dell’ambulacro e della parte nord della stessa casa, ma si è trovato un piano ad una quota inferiore di oltre un metro che conservava ancora la sua pavimentazione seicentesca in mattonelle esagonali di cotto ed era limitato dal muro interno del terzo ambulacro, foderato di muratura moderna e intonaco, e da minime tracce del corrispondente muro esterno, già crollato e sostituito nel Settecento da un muro moderno. Il vano era colmo di detriti di un imponente strato di crollo, includente enormi porzioni dei muri del teatro, che aveva sigillato a contatto con il pavimento del vasellame da mensa e da cucina integro o restaurabile. Il crollo era dovuto al sisma dell’11 gennaio del 1693. Poiché conserva un’immagine vivida dell’evento, quasi un’istantanea del crollo, è stata denominata Casa del Terremoto. Il vano è stato liberato da tutto il materiale sfuso e dalle piccole porzioni di muratura in opus coementicium cadute, lasciando a vista solo due enormi tratti in muratura ribaltatati all’esterno e isolati sui loro strati di crollo. A protezione del vano è stato costruito un solaio in profilati di ferro e laterizio. Gli oggetti, databili nel corso del XVII secolo d.C., sono conservati nell’Antiquarium di Casa Liberti e costituiscono un termine cronologico importante per la datazione dell’ultima fase di vita dell’abitazione, denominata Casa del Terremoto. Il vasellame è riferibile a note produzioni siciliane, ma anche dell’Emilia e dell’Abruzzo e testimonia l’alto livello economico e sociale degli antichi proprietari. La ricorrenza di temi religiosi conferma quanto riportato in un censimento dei beni di proprietà dell’ordine benedettino circa l’appartenenza allo stesso ordine benedettino di questa e di altre abitazioni attigue su via Teatro greco. Tali proprietà - testimoniano atti notarili e d’archivio, furono acquistati da privati tra la metà e la fine dell’Ottocento. Nel secondo vano della casa è venuto in luce un ulteriore tratto del III ambulacro di cui si conservano il piano di calpestio e parte dei muri perimetrali.

Informazioni

  • Consistenza fisica: Stato di Rudere
  • Stato di conservazione: Discreto
  • Copertura mobile: 4G
  • Livello copertura mobile: 7

Ente gestore

  • Tipologia ente: PARCO ARCHEOLOGICO
  • Denominazione: PARCO ARCHEOLOGICO E PAESAGGISTICO DI CATANIA E DELLA VALLE DELL'ACI
  • Direttore: D'Urso Giuseppe
  • Indirizzo: Via Vittorio Emanuele, 266 95100 CATANIA CT
  • Email: parco.archeo.catania@regione.sicilia.it
  • Pec: parco.archeo.catania@pec.net
  • Telefono: 0957150508
  • Sito internet: http://www.poloregionalecatania.net/

Area Multimedia

Informazioni