L’area sacra della città ellenistica si sviluppa lungo un pendio che presenta tre terrazzamenti, in ognuno dei quali sono ancora visibili diversi sacelli, adibiti al culto. I resti archeologici reperiti fanno supporre tre fasi di vita: l’edificio sacro con i primi sacelli votivi sembra essere sorto alla fine del VI secolo a.C.; la seconda fase, di età classica, ha visto lo sviluppo dei primi sacelli ; la terza e ultima fase, di età romana, testimonia la frequentazione del santuario fino alla fine del I secolo d.C.. Al di sopra di un naiskos più antico, di dimensioni più ridotte, riconducibile all’età arcaica, fu realizzato nel periodo ellenistico un sacello di forma rettangolare e venne costruita una nuova pavimentazione. La zona dedicata al culto, lungo il terrazzo mediano, si articola attorno ad un grande altare cilindrico, nei cui pressi si trova, circondato da un basso muretto circolare, la fossa sacra, bothros, utilizzata per offerte alle divinità. La centralità strutturale dell'area suggerisce che questa zona fosse il cuore del culto alle divinità ctonie, praticato anche nelle ore notturne, come testimonia il ritrovamento di alcune lanterne. Nell’ultimo terrazzo si trova un temenos, un recinto sacro di forma circolare, il cui interno è costituito da un grande bothros ricco di depositi archeologici tra cui numerose figure di offerenti; questi rinvenimenti fanno pensare che l'area sia stata destinata per lungo tempo alle offerte votive spesso associate ai resti di un rituale che comprendeva anche pasti collettivi e alla deposizione votiva di oggetti relativi al culto.