Il Tempio della Vittoria, il più importante monumento di Himera, si ergeva all’interno di un'area santuariale che occupava la parte più orientale della città bassa, quasi a ridosso del fiume. In questo caso, la volontà di celebrare la memorabile vittoria ottenuta nel 480 a.C. dai Greci sui Cartaginesi, davanti alle mura della colonia, determinò la scelta di costruire un grande tempio in un’area parzialmente occupata,in precedenza da abitazioni..Il tempio andò distrutto quando nel 409 a.C. i Cartaginesi si presero la rivincita radendo al suolo la città.
L’edificio (metri 55,91x22,45), un periptero di stile dorico, con 6 colonne sulla fronte e 14 sui lati lunghi, ha pianta tripartita, con ingresso e pronao (vestibolo) sul lato orientale, cella al centro e opistodomo (vano retrostante alla cella) aperto sul lato occidentale. La presenza di scalette per l’accesso ai piloni del pronao rileva influssi dell’architettura templare agrigentina. Coronava il tempio un imponente complesso di gronde scolpite a testa leonina, di grande effetto plastico e in origine arricchite da vivace policromia; il frontone era decorato da sculture a tutto tondo. I reperti degli scavi del Tempio della Vittoria, le ricostruzioni delle teste leonine policrome così come gli acquarelli realizzati durante gli scavi del 1929, sono esposti nell' attiguo " Museo Pirro Marconi". Al suo interno, inoltre, sono esposte alcune significative ricostruzioni di scheletri umani ed equini rinvenuti nell’area cimiteriale del sito. In particolare il ritrovamento di numerosissimi scheletri di cavalli rappresenta un’eccezionalità: probabilmente appartenenti alla cavalleria siracusana che difendeva il fronte ellenico, la loro sepoltura testimonia il valore di questi animali durante la battaglia.
In età medievale sul basamento del tempio furono costruiti edifici a carattere rurale, demoliti nel 1929 da Pirro Marconi per mettere in luce l’antico monumento. Una torre alta quasi 20 metri si innalzava sui muri dell’opistodomo, mentre nella zona a Sud-Ovest si trovava una cappella attorno alla quale, tra i secoli XVII e XVIII, era sorto un cimitero rurale.
Un elemento interessante dell'architettura di questo tempio è la presenza di muri di chiusura negli spazi tra le colonne poste sui lati lunghi. Si tratta di uno schema architettonico non comune, per il quale si è ipotizzata la volontà di occultare particolari rituali liturgici legati al culto che si svolgeva all'interno del tempio.
Informazioni
- Consistenza fisica: Stato di Rudere
- Stato di conservazione: Discreto
- Copertura mobile: 3G
- Livello copertura mobile: 4
Guida breve a cura di Stefano Vassallo
Autore: Stefano Vassallo
Collezionista: Regione siciliana, Assessorato regionale dei beni culturali ed ambientali e della pubblica istruzione. Dipartimento dei beni culturali ed ambientali e dell'educazione permanente
Data: 2004
La phiale aurea di Caltavuturo a cura di Francesca Spatafora e Stefano Vassallo
Autore: Francesca Spatafora e Stefano Vassallo
Collezionista: Regione siciliana, Assessorato regionale dei beni culturali ed ambientali e della pubblica istruzione. Dipartimento dei beni culturali ed ambientali e dell'educazione permanente
Data: 2005
Himera citt greca
Autore: Stefano Vassallo
Collezionista: Regione siciliana, Assessorato regionale dei beni culturali ed ambientali e della pubblica istruzione. Dipartimento dei beni culturali ed ambientali e dell'educazione permanente
Data: 2005
Sicilia dal cielo. Le citt antiche
Autore: AA. VV.
Collezionista: G. Maimone
Data: 1994
Ente gestore
- Tipologia ente: PARCO ARCHEOLOGICO
- Denominazione: PARCO ARCHEOLOGICO DI HIMERA, SOLUNTO E IATO
- Direttore: Targia Domenico
- Indirizzo: Via Collegio Romano - Località Solunto 90017 SANTA FLAVIA PA
- Email: parco.archeo.himera@regione.sicilia.it
- Pec: parcoarcheol.himerasoluntoiato@pec.it
- Telefono: 091905043