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Parco Archeologico Neapolis

SIRACUSA (SR) - VIA PARADISO 14 PARCO ARCHEOLOGICO DI SIRACUSA, ELORO E VILLA DEL TELLARO

Parco Archeologico Neapolis



SIRACUSA (SR) - VIA PARADISO 14

PARCO ARCHEOLOGICO DI SIRACUSA, ELORO E VILLA DEL TELLARO
Parco Archeologico Neapolis

Questa grande area archeologica costituisce il nucleo fondamentale del Parco archeologico di Siracusa. Comprende, oltre ad alcune testimonianze di epoca preistorica (età del bronzo), il settore della città antica che include i monumenti pubblici, tra i più famosi dell’antichità quali il Teatro, la soprastante area del Ninfeo, con la Via dei Sepolcri, l’area del Santuario di Apollo, l’ara di Ierone, l’anfiteatro Romano, un’ampia area di latomie, la necropoli Grotticelli e la chiesetta di S. Nicolò.

Descrizione

Questa grande area archeologica costituisce il nucleo fondamentale del Parco archeologico di Siracusa. Comprende, oltre ad alcune testimonianze di epoca preistorica (età del bronzo), il settore della città antica che include i monumenti pubblici, tra i più famosi dell’antichità quali il Teatro, la soprastante area del Ninfeo, con la Via dei Sepolcri, l’area del Santuario di Apollo, l’ara di Ierone, l’anfiteatro Romano, un’ampia area di latomie, la necropoli Grotticelli e la chiesetta di S. Nicolò. Il teatro è sicuramente tra i più famosi del mondo antico, del quale viaggiatori del ‘700 e dell’800 hanno lasciato diverse vedute ed oggetto di numerosi studi che non solo riguardano il monumento in sé, ma l’origine e l’evoluzione del teatro greco in generale. Numerose fonti ci parlano del teatro greco di Siracusa, opera dell’architetto Damocopo detto Mirylla. A questo monumento sono legati diversi momenti della vita della città sia da un punto di vista politico che culturale. La parte conservata è quella scavata nella roccia, mentre la parte costruita della cavea così come i monumentali resti della scena di età romana vennero riutilizzati dagli Spagnoli per realizzare le fortificazioni di Ortigia tra il 1520 ed il 1531. Presenta una cavea di grandissime dimensioni, con 67 ordini di gradini. Il monumento si può datare tra il 238 e il 215 a.C. Sia l’orchestra che l’area della scena recano tracce di successive modifiche, trasformazioni legate sia alle diverse esigenze dell’apparato tecnico che all’utilizzo del teatro nei secoli. Gli ultimi interventi sul teatro sembrano potersi riferire agli inizi del V sec. d.C., sulla base di una iscrizione, ora perduta, che ricorda un intervento sulla scena da parte di Nerazio Palmato. Tutta la fascia ad est rispetto al teatro è caratterizzata da una serie di latomie (cave di pietra): la Latomia del Paradiso, con l’Orecchio di Dionisio, grotta a forma di “S”, che deve il suo nome al Caravaggio, famosa per il particolare effetto acustico, la Grotta dei Cordari e la Grotta del Salnitro; la Latomia dell’Intagliata e quella di Santa Venera, la cui parete settentrionale è caratterizzata dalla presenza di numerosissime nicchie votive: a est è la necropoli Grotticelli, caratterizzata da carraie, sepolcri e due colombari, uno dei quali è particolarmente imponente con frontone su semicolonne doriche ed è stato erroneamente identificato con la tomba di Archimede. A sud rispetto al teatro è l’Ara di Ierone, identificato come l’altare fatto costruire da Ierone e dedicato probabilmente a Zeus Eleutherios. Monumento tipicamente romano è l’Anfiteatro, del quale si hanno anche notizie dall’Areazzo e dal Fazello, ma si deve al Serradifalco la documentazione più completa, punto di partenza per tutti i successivi studi e scavi. È in parte scavato nella roccia, eccetto la parte meridionale, il resto era costruito. Un sistema di gradinate consentiva il flusso degli spettatori. Datato al III d.C. è oggi dai più considerato di epoca augustea sia per le tecnica di edilizia che per una iscrizione che fa riferimento a Betilieno. L’approvigionamento idrico per l’anfiteatro era garantito da un serbatoio, la Piscina Romana, a tre navate su 14 pilastri e copertura con volta a botte. Fu realizzata chiudendo un tratto di strada delle latomie, impermeabilizzando le pareti. Fu utilizzata in epoca bizantina come basilica ipogeica. Al di sopra è la chiesa di S. Nicolò ai Cordari, a una sola navata, con abside, con portale e finestrelle a feritoie. Fu riutilizzata in età normanna ed è qui che si celebrarono i funerali di Giordano, conte di Siracusa.

Informazioni

  • Consistenza fisica: Consistenza fisica parziale
  • Stato di conservazione: Discreto

Ente gestore

  • Tipologia ente: PARCO ARCHEOLOGICO
  • Denominazione: PARCO ARCHEOLOGICO DI SIRACUSA, ELORO E VILLA DEL TELLARO
  • Direttore: Mamo Antonio
  • Indirizzo: Viale Teocrito, 66 96100 SIRACUSA SR
  • Email: parco.archeo.siracusa@regione.sicilia.it
  • Pec: parcoarcheologico.siracusa@legalmail.it
  • Telefono: 0931489511

Punti di interesse

Area Multimedia

Informazioni

  • Indirizzo :via del Tempio Greco
  • Città :96100 - SIRACUSA
  • Orari :Dall’1 al 15 settembre dalle 8:30 alle 19:15 (chiusura biglietteria ore 18:00);
    Dal 16 al 30 settembre dalle 8:30 alle 17:30 (chiusura biglietteria ore 16:15).