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Villa Romana del Casale

PIAZZA ARMERINA (EN) - SP90 PARCO ARCHEOLOGICO DI MORGANTINA E DELLA VILLA ROMANA DEL CASALE DI PIAZZA ARMERINA

Villa Romana del Casale



PIAZZA ARMERINA (EN) - SP90

PARCO ARCHEOLOGICO DI MORGANTINA E DELLA VILLA ROMANA DEL CASALE DI PIAZZA ARMERINA
Villa Romana del Casale

https://www.villaromanadelcasale.it/

A 5 km dalla cittadina di Piazza Armerina – posto in una valle appena lambita dal fiume Gela, il sito costituisce la parte padronale di un vasto latifondo tardo antico. L’impianto della residenza tardo antica - costruita tra la fine del III secolo d.C. e gli inizi del IV - sorge al di sopra di una precedente villa edificata tra il I secolo e la seconda metà del III secolo d.C. La grandiosa villa padronale di campagna fu abitata anche dopo la fine dell’impero romano e, con continuità, almeno fino al XII secolo, per rimanere poi progressivamente sommersa da ripetute colate di fango, che ne fecero perdere traccia. Nel corso del secolo passato, molte furono le campagne di scavo nella contrada: l’ultima, condotta negli anni Cinquanta da Gino Vinicio Gentili, portò interamente alla luce l’intera struttura residenziale della villa.

Descrizione

Adagiata in una fresca e amena valle - felicemente protetta dalle verdi colline circostanti – e lambita appena dalle acque del torrente Nociara, è la Villa Romana che, nei pressi della città di Piazza Armerina in contrada Casale, da questa ha preso il nome. Il sito della villa tardo antica era occupato in precedenza da un’altra villa di età medio-imperiale – la cosiddetta “villa rustica” – abbandonata attorno al 270 d.C. Dopo una fase intermedia, scarsamente documentata, fu costruita la grande villa, databile sulla scorta di materiali ceramici e dei caratteri stilistici dei suoi mosaici, attorno al 320 d.C. Durante il IV secolo l’alta aristocrazia romana, proprietaria di vasti latifondi nell’isola, iniziò ad occuparsi più da vicino dell’amministrazione dei propri affari e delle proprie terre, non più coltivate da schiavi ma da famiglie di coloni liberi. Un segno di questo processo di trasformazione è rappresentato dalle numerose ville sorte nelle campagne siciliane, da Piazza Armerina, a Tellaro e a Patti. La Villa del Casale, con la sua posizione ideale per una residenza patrizia di campagna, era luogo di riposo e di sontuose battute di caccia nel circondario e centro amministrativo di un vasto latifondo, molto probabilmente comprendente “Philosophiana”, stazione di sosta lungo la strada tra “Catana” (l’attuale Catania) e “Agrigentum” (l’odierna città omonima), che fungeva da punto di spedizione dei prodotti agricoli. Il IV secolo è il periodo di massimo sviluppo della residenza, impreziosita da fastosi ambienti di rappresentanza - sale d’udienza e sale triclinari - e da un grande impianto termale aperto al pubblico. Durante il periodo Bizantino ed altomedievale sulle strutture tardoantiche sorge un abitato rurale, che modifica l’assetto della villa trasformandola in un villaggio fortificato, dotato di un ambiente di culto cristiano. Nel periodo arabo-normanno la villa è ormai diventata un grande insediamento medievale, strutturato in diversi ambienti con funzioni agricole, ma subisce una grave distruzione nel corso del XII secolo che provoca, nel secolo successivo, l’abbandono del sito. Il sito torna a vivere grazie ad nuovo insediamento, conosciuto come Casale, in età tardo medievale e rinascimentale. Ma nuovamente, con l’abbandono delle zone interne e delle campagne e a causa delle frequenti alluvioni, nel secolo XVII, i resti della villa vengono sommersi ed abbandonati. Verso la fine del Settecento le rovine emergenti di un acquedotto in contrada Casale iniziano ad attirare l’interesse di studiosi e viaggiatori stranieri in passaggio da Piazza, oltre che di commercianti d’antichità e di scavatori clandestini. Così nel 1820 viene rilevata una buona parte di ruderi e di pavimentazioni musive sotto la direzione di Sabatino del Muto. Nel XX secolo proseguono le campagne di scavo con missioni esplorative che portano alla luce nuovi alzati e ulteriori ornati musivi di notevole ampiezza. Dal 1949 al 1956 l’archeologo Gino Vinicio Gentili guida la più completa opera di rinvenimento del patrimonio della Villa del Casale, svelando nei mosaici il filo diretto esistente a livello di modelli fra questa parte della Sicilia ed il Nord-Africa in epoca imperiale. Dopo i primi progetti presentati negli anni 40 relativi al Triclinio triabsidato, l’ideazione di un progetto assai avanzato per gli anni in cui venne realizzato comprendente l’intero sito archeologico, è compiuta dal massimo museografo dell’epoca, l’architetto Franco Minissi, realizzato a partire dal 1957 per un decennio. Moderne strutture in metallo e plexiglass per la copertura del monumento a suggerire le volumetrie per lo più originarie ed una serie di passerelle, collocate sugli avanzi dei muri della villa, che proteggendo i mosaici dall’usura, permisero una opportuna fruizione del sito. A dettare le linee guida del restauro Luigi Bernabò Brea e Cesare Brandi, che più di tutti aveva sostenuto la necessità di una accurata restituzione “in situ” che contemperasse globalmente esigenze di conservazione e di fruizione. Nel 1997 l’Unesco conferisce alla Villa romana del Casale un prestigioso riconoscimento per la ricchezza compositiva dei suoi mosaici, inserendola nella lista dei Beni Patrimonio dell’Umanità - la World Heritage List - e consolidandola nel ruolo di meta ambita dal turismo internazionale. Nei primi anni di questo secolo il sito archeologico diventa oggetto di un importante intervento di restauro condotto da Guido Meli per il Centro Regionale per la Progettazione ed il Restauro di Palermo ed indirizzato dall’Alto Commissario Vittorio Sgarbi; i lavori, cominciati alla fine del 2007 e conclusi nel 2012, finalizzati ad una nuova musealizzazione del monumento, hanno comportato la sostituzione delle obsolete strutture di copertura, la rimodulazione del sistema degli accessi e dei percorsi di visita - con un maggior abbattimento delle barriere architettoniche - ed un delicato restauro dei pavimenti musivi e delle decorazioni parietali. Nello stesso periodo vengono intrapresi scavi a sud della villa, promossi dall’Università di Roma “La Sapienza” sotto la guida di Patrizio Pensabene, che mettono in luce parti di un abitato medievale ed un impianto termale coevo alla residenza tardo imperiale. Oggi la gestione e la valorizzazione del prezioso sito Unesco sono affidate al Parco Archeologico di Morgantina e della Villa Romana del Casale, ufficio periferico dell’Assessorato Regionale per i Beni Culturali e la Identità Siciliana.

Informazioni

  • Consistenza fisica: Consistenza fisica completa
  • Stato di conservazione: Buono
  • Copertura mobile: 4G
  • Livello copertura mobile: 5
Restauri

Anno: 2007
Il cantiere di restauro è stato aperto nel 2007, finanziato con le risorse liberate del POR Sicilia 2000/2006 –Misura 2.01 – Azione B, e chiuso nel 2012. Oggi la Villa è inserita nella graduatoria definitiva degli interventi da finanziare con il fondo europeo Po-Fesr 2014-2020: il progetto di recupero permetterà di riprendere il restauro dei mosaici dal punto in cui si era concluso nel2012 e consentirà di recuperare per la piena fruizione da parte del pubblico alcune parti della villa tra cui le zone del triclinio, delle terme, della palestra e del frigidarium. Verranno realizzate nuove coperture sui mosaici che rimpiazzeranno quelle in plexiglass e saranno costruite altre passerelle per consentire ai turisti di ammirare i nuovi mosaici restaurati.

Fonti

Guida Villa Romana del Casale, Parco Archeologico della Villa Romana del Casale e delle Aree Archeologiche di Piazza Armerina e dei comuni limitrofi

Autore: Regione Siciliana Assessorato dei Beni Culturali e dell'Identit Siciliana Dipartimento dei Beni Culturali e dell'Identit Siciliana
Collezionista: Regione Siciliana Assessorato dei Beni Culturali e dell'Identit Siciliana Dipartimento dei Beni Culturali e dell'Identit Siciliana
Data: 2012

La Villa Romana del Casale di Piazza Armerina, Guida all'interpretazione degli ornati musivi mito e realt tra gli ambienti della residenza tardoantica

Autore: Giada Cantamessa, Ilaria Cremona
Collezionista: Edizioni d'arte Kals
Data: 2013

-PROGETTO DI RECUPERO E CONSERVAZIONE DELLA VILLA ROMANA DEL CASALE DI PIAZZA ARMERINA_ I quaderni di Palazzo Montalbo

Autore: Guido Meli
Collezionista: Regione Siciliana
Data: 2007

Ente gestore

  • Tipologia ente: PARCO ARCHEOLOGICO
  • Denominazione: PARCO ARCHEOLOGICO DI MORGANTINA E DELLA VILLA ROMANA DEL CASALE DI PIAZZA ARMERINA
  • Direttore: Calascibetta Liborio
  • Indirizzo: Palazzo Trigona-Piazza Cattedrale, 20 94015 PIAZZA ARMERINA EN
  • Email: parco.archeo.villaromanacasale@regione.sicilia.it
  • Pec: direzione@pec.villaromanadelcasale.it
  • Telefono: 0935687667
  • Sito internet: https://www.villaromanadelcasale.it/

Area Multimedia

Informazioni

  • Indirizzo :SP90
  • Città :94015 - PIAZZA ARMERINA
  • Orari :Dalle ore 9:00 alle 16:00 con chiusura dei cancelli alle 17:00, nel periodo di ora solare; dalle ore 9:00 alle 18:00 con chiusura dei cancelli alle 19:00, nel periodo di ora legale.
  • Telefono : 0935687667
  • Sito web : http://villaromanadelcasale.it