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Area archeologica e Antiquarium di Eraclea Minoa

CATTOLICA ERACLEA (AG) - VIA ESCULAPIO PARCO ARCHEOLOGICO E PAESAGGISTICO DELLA VALLE DEI TEMPLI

Area archeologica e Antiquarium di Eraclea Minoa



CATTOLICA ERACLEA (AG) - VIA ESCULAPIO

PARCO ARCHEOLOGICO E PAESAGGISTICO DELLA VALLE DEI TEMPLI
Area archeologica e Antiquarium di Eraclea Minoa

https://www.parcovalledeitempli.it/

Dell’abitato di Eraclea Minoa è stato messo in luce un notevole settore, nel pianoro a Sud del teatro. Sono stati accertati due strati sovrapposti di abitazioni, rispettivamente riferibili al periodo ellenistico e al periodo romano repubblicano. Dell'abitato di II strato (IV-III sec.a.C., contemporaneo al teatro) sono state scavate due case, inserite in un sistema a strade parallele e ortogonali. Le due case messe in luce sono caratterizzate da una pianta semplice: struttura quadrata, chiusa intorno ad un piccolo atrio con cortile centrale.

Descrizione

Le case denominate IIA e IIB sono state portate in luce durante una campagna di scavi archeologici condotta dalla Soprintendenza Beni Culturali di Agrigento negli anni '60 del secolo scorso. Si tratta di unità abitative realizzate secondo uno schema regolare nel quale i diversi ambienti si sviluppano attorno ad una corte centrale. Le case sono separate da uno stretto passaggio (ambitus), e si sviluppavano su due livelli: del piano superiore si conservano lembi di pavimentazione in cocciopesto crollati al piano sottostante. L'accesso principale agli ambienti avveniva dal lato sud, lungo la strada est-ovest e da tali accessi, per mezzo di un ambulacro (corridoio), si raggiungeva la corte interna. Le strutture murarie sono costituite da uno basamento in pietra locale con alzato di mattoni crudi allettati con malta di calce o con argilla cruda, realizzate con la tecnica della muratura a sacco. Tutte le murature conservano alcune parti di intonaco talvolta anche dipinto e porzioni di cornici in stucco. La casa A era ad un solo piano con cortile fornito di grande cisterna in cui si convogliavano le acque del tetto a falde compluviate. A Nord del cortile era un sacello domestico (lararium), di cui si conservano l’altare quadrangolare addossato all’angolo nord-ovest e l’edicoletta per i lares nella parete est. La pavimentazione del vano è in cocciopesto decorato di tesserine bianche; le pareti conservano avanzi della decorazione a stucco (stile a incrostazione o I stile pompeiano). La casa B aveva un piano superiore con stanze destinate all’abitazione, le cui macerie (mattoni crudi delle pareti, lastroni di soglia, stucchi, intonaci, pavimento in cocciopesto decorato e mosaico), nel crollo, hanno colmato i vani del piano terra. Eccezionale lo stato di conservazione dei muri, non solo nella parte lapidea ma anche nell’elevato in mattoni crudi. Le pareti erano rivestite di intonaco dipinto, di cui rimane il sottofondo di allettamento.

Approfondimento tecnico

All’abitato di IV-III sec.a.C. si sovrappone, nel II-I sec. a.C., l’abitato di I strato, che può identificarsi con la colonia di ripopolamento dedotta da Rupilio (Cic., Verr., II, 125) al termine della prima guerra servile (132 a. C.). È costituito da case costituite generalmente di due o più vani gravitanti su un cortile con focolare. I muri sono costruiti con basamento di blocchetti di pietra gessosa ed elevato in mattoni crudi. L’organizzazione in isolati inquadrati da strade nord-sud che si incrociano con strade est-ovest, ricalca lo schema della fase precedente. Verso il termine del I sec. a.C. la città fu abbandonata e cala il silenzio nelle fonti letterarie. L’area extra-urbana tornò ad essere occupata in epoca paleocristiana e bizantina (III-VII sec. d.C.), con la costruzione di una grande basilica e da un connesso cimitero.

Informazioni

  • Consistenza fisica: Consistenza fisica parziale
  • Stato di conservazione: Discreto
  • Copertura mobile: 4G
  • Livello copertura mobile: 6
Restauri

Anno: 2006
La protezione e la conservazione delle strutture in mattoni crudi è molto problematica in quanto l’argilla cruda si degrada facilmente sotto l’azione degli agenti atmosferici. Subito dopo lo scavo fu realizzata una copertura molto leggera utilizzando elementi portanti verticali e orizzontali in ferro e chiusura con lastre di policarbonato. Tale scelta è stata dettata dall'esigenza di garantire sia la trasparenza, e quindi la visione delle strutture archeologiche anche dall'esterno, che la loro protezione dagli agenti atmosferici. Purtroppo nel tempo le strutture murarie hanno subito un inarrestabile deterioramento. In occasione della campagna di restauri del 2006, sono state effettuate analisi ed indagini di laboratorio al fine di conoscere le caratteristiche fisiche dei materiali e per testare i diversi prodotti da utilizzare. Con l’ausilio di una attenta attività diagnostica si è constatato che le murature in argilla cruda e gli intonaci non avevano tutte le medesime caratteristiche fisico-chimiche: per questo motivo le malte da utilizzare per gli interventi d’integrazione, consolidamento e stuccatura sono state ottenute campionando minuziosamente mattoni e malte originali, al fine di ottenere la massima compatibilità fisico-chimica. In sintesi gli interventi di restauro sono consistiti nelle seguenti operazioni: - Murature di argilla cruda: Disinfestazione con biocidi di tutte le superfici, Colmatura con iniezione di malta fluida delle cavità causate da insetti, Sigillatura dei fori al fine di ricostituire la superficie della muratura di argilla cruda, Pulitura di tutte le superfici con pennelli a setola morbida e con aspirapolvere a pressione regolabile. - Intonaci: Pulitura di tutte le superficie con pennelli e aspirapolvere, Impacchi imbibenti su alcune parti di intonaco per ammorbidire le croste ed altre forme di degrado antropico, Rimozione meccanica con bisturi delle incrostazioni, Pulitura con pennelli e spatoline ed eventuale lavaggio di tutte le lesioni da materiale incoerente, Sigillatura delle lesioni, Iniezione di malta fluida di adeguata composizione, Chiodature con barrette di vetroresina, Rimozione di vecchie malte di cemento o altro materiale di restauri precedenti, Ricolmatura di lacune con malta, Incollaggio di piccoli frammenti di intonaco distaccato, Eventuale consolidamento con prodotti a base di esteri dell'acido silicico. - Strutture murarie: Pulitura di tutte le superfici murarie con spazzole, Rimozione di vecchie malte di cemento dagli interstizi della muratura, Integrazione di grosse lacune con pietrame e malta di adeguata composizione, Sigillatura con malta delle connessure murarie.

Fonti

“A scuola di Antico”

Autore: A cura di Armida De Miro e Valentina Caminneci, Coordinamento generale Gabriella Costantino
Collezionista: Soprintendenza BB.CC.AA. di Agrigento
Data: 2009

Ente gestore

  • Tipologia ente: PARCO ARCHEOLOGICO
  • Denominazione: PARCO ARCHEOLOGICO E PAESAGGISTICO DELLA VALLE DEI TEMPLI
  • Direttore: Roberto Sciarratta
  • Indirizzo: Via Panoramica dei Templi, Casa Sanfilippo 92100 AGRIGENTO AG
  • Email: parcodeitempli@regione.sicilia.it
  • Pec: parcovalledeitempli@pec.it
  • Telefono: 0922621611
  • Sito internet: https://www.parcovalledeitempli.it/

Punti di interesse

Area Multimedia

Informazioni