Il teatro è uno dei pochi esempi della Sicilia costruito ancora tra la fine del IV e gli inizi del III sec a.C.. Esso conserva la sua struttura originaria di forma semicircolare. Rispecchia il modello più famoso del suo tempo, il teatro di Dionisio di Atene. Il teatro greco di Iaitas è rimasto in piedi per molti secoli. È stato possibile datare le singole fasi di vita tramite il materiale stratigrafico.
Situata sul pendio naturale del Monte Iato, la cavea del teatro comprendeva originariamente 35 gradinate, suddivise da due ambulacri intermedi, per un numero complessivo di circa 4.400 posti. Solo l’ala orientale si adagiava su un riempimento artificiale, in seguito franato. La pianta della cavea ha la forma di un semicerchio prolungato, con ali laterali dritte, secondo un uso tipico del mondo greco occidentale. Le tre gradinate inferiori, di cui la terza provvista di schienali, servivano da proedria(posti d’onore. .Un ambulacro retrostante separava la proedria dal resto della cavea; 8 scalinate radiali conducevano alle 15 gradinate della media cavea, separata a sua volta, tramite un secondo ambulacro, dalla summa cavea, definitivamente perduta, originariamente costituita da 17 gradinate. Le gradinate della proedria erano decorate. L’orchestra, lo spazio circolare destinato alle danze del coro, disponeva di una pavimentazione di terra battuta. A questa e alla cavea si accedeva tramite ,corridoi laterali che costeggiavano l’edificio scenico. Questo, è ben conservato e rivela chiaramente le fasi della storia del monumento. La prima ristrutturazione è databile al 200 a.C. circa. L’edificio scenico era composto da una lunga sala caratterizzata, ai lati, da due elementi sporgenti (parasceni) che incorniciavano il palcoscenico, leggermente rialzato, rispetto all’orchestra e pavimentato in cocciopesto. Agli inizi del II sec. a.C. si datano i primi adattamenti, probabilmente legati a nuove e più moderne esigenze teatrali: il palcoscenico venne sollevato di circa 3 metri al di sopra del piano dell’orchestra, poggiato su pilastri di legno - di cui rimangono i fori per l’alloggiamento nel pavimento in cocciopesto della prima fase – e leggermente avanzato verso l’orchestra, secondo un uso diffusosi in quell’epoca nella Sicilia occidentale. Ai primi anni del I sec. a.C. si data, infine, il terzo ed ultimo tentativo di ammodernamento delle strutture, probabilmente mai completato ; venne allora costruito un corridoio d’accesso sul lato occidentale ed una sala porticata retrostante l’edificio scenico.
Conosciamo il nome dell'artigiano che realizzò le tegole della copertura dell'edificio scenico, "Portax", poiché il suo nome è impresso nelle stesse. La fornace di questo fabbricante è stata individuata nei pressi di Partinico.
La facciata dell'edificio scenico era decorato da quattro sculture raffiguranti due menadi e due satiri. Le statue, composte ciascuna di tre blocchi di calcare e alte circa 2 metri, furono rinvenute in parte nei livelli di crollo del teatro e in parte riadoperate in edifici di età medievale. Il tetto della scena era decorato con antefisse in terracotta a forma di maschera teatrale. Al tetto di seconda fase appartenevano, invece, le numerose tegole lunghe circa 90 cm recanti il bollo che ne indicava l’appartenenza al teatro Il crollo finale dell'edificio scenico è databile intorno al sec. V d.C.
Informazioni
- Consistenza fisica: Stato di Rudere
- Copertura mobile: 3G
- Livello copertura mobile: 3
Ente gestore
- Tipologia ente: PARCO ARCHEOLOGICO
- Denominazione: PARCO ARCHEOLOGICO DI HIMERA, SOLUNTO E IATO
- Direttore: Targia Domenico
- Indirizzo: Via Collegio Romano - Località Solunto 90017 SANTA FLAVIA PA
- Email: parco.archeo.himera@regione.sicilia.it
- Pec: parcoarcheol.himerasoluntoiato@pec.it
- Telefono: 091905043