Il mulino, ex proprietà Cobisi, sorge nei pressi dell'area del Tempio della Vittoria e fino al secolo scorso era ancora attivo. I ruderi danno poche informazioni sull'originaria articolazione della struttura. Attorno al mulino sorse un piccolo raggruppamento di case abitate da coloro che si occupavano del suo funzionamento.
L' edificio è di forma quadrata e conserva i muri perimetrali realizzati con grossi ciottoli di fiume e mattoni in cotto, legati con malta di calce; anche gli stipiti e le finestre cieche sono realizzati in mattoni di cotto legati con malta.; il canale di adduzione delle acque è costruito con grossi blocchi squadrati di pietra. Il tipo di muratura suggerisce una costruzione di epoca precedente la trasformazione dell'edificio in mulino.
Gli strumenti più antichi per la molitura del grano sono i macinelli, piccole macine in pietra, larghe e leggermente concave, su cui si frantumavano i grani per sfregamento di una pietra ovoidale attraverso il movimento circolare della mano . Di origine greca, ma rielaborate in ambito occidentale e introdotte in Sicilia nel V sec. a.C., sono le macine a tramoggia, in uso fino al III-II sec. a.C. Nel I sec. a.C.-I sec-d.C. sono in uso le macine rotatorie cilindriche basse. Nel Medioevo con lo sviluppo delle tecniche della molitura meccanica che utilizzavano l’energia del vento e delle acque, sorsero i mulini a vento e i mulini ad acqua.
La forza motrice del mulino era l’acqua, che era captata da uno sbarramento ("prisa") presso la foce del fiume Imera (o fiume del Senescalco) , incanalata nel canale di alimentazione (“saia”), di cui rimane soltanto il tratto terminale, raccolta in un invaso (“gurgo”), che alimentava la gora ("vutti") che sovrastava il mulino. La caduta dell’acqua faceva muovere la ruota idraulica orizzontale, posta alla base dell’edificio. Del sistema molitorio vero e proprio manca l’asse verticale di collegamento che faceva girare la macina superiore o mola. Fuori dalla struttura del mulino giacciono più ruote o mole inferiori (sono quelle fisse chiamate “frascini”), che documentano la prolungata attività della molitura.
Informazioni
- Consistenza fisica: Stato di Rudere
- Stato di conservazione: Scarso
- Copertura mobile: 3G
- Livello copertura mobile: 4
Ente gestore
- Tipologia ente: PARCO ARCHEOLOGICO
- Denominazione: PARCO ARCHEOLOGICO DI HIMERA, SOLUNTO E IATO
- Direttore: Targia Domenico
- Indirizzo: Via Collegio Romano - Località Solunto 90017 SANTA FLAVIA PA
- Email: parco.archeo.himera@regione.sicilia.it
- Pec: parcoarcheol.himerasoluntoiato@pec.it
- Telefono: 091905043