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Area archeologica Monte Jato

SAN CIPIRELLO (PA) - CONTRATA PERCIATA, SAN GIUSEPPE JATO PARCO ARCHEOLOGICO DI HIMERA, SOLUNTO E IATO

Area archeologica Monte Jato



SAN CIPIRELLO (PA) - CONTRATA PERCIATA, SAN GIUSEPPE JATO

PARCO ARCHEOLOGICO DI HIMERA, SOLUNTO E IATO
Area archeologica Monte Jato

L’area archeologica è situata sulla parte più elevata del Monte Iato, su un vasto pianoro in pendenza verso Sud. L’antica città vanta una lunga storia: dal I millennio a.C. fino al 1246 d.C., quando fu distrutta dall'imperatore svevo Federico II. L’osservazione del terreno fa supporre che in epoca antica fossero occupati circa due terzi dell’area; rimase forse libera solo la parte occidentale, interessata in parte dal centro abitato di età medievale. Nell’area archeologica sono al momento visibili parte delle fortificazioni, il complesso dell’agorà e della zona pubblica, il teatro e alcune lussuose abitazioni, come la "Casa a peristilio 1".

Descrizione

Del primo insediamento indigeno (primi secoli del I millennio) si conosce poco; le fondazioni dei successivi edifici di età greca, poggiate direttamente sulla roccia, hanno distrutto i precedenti livelli di età protostorica; di quella fase rimangono soltanto pochi fondi di capanne, databili a partire dall’VIII sec. a.C.. L’antica cittadella, probabilmente fondata da genti di stirpe sicano-elima, si trasformò profondamente a seguito dei primi contatti con il mondo coloniale greco: risalgono alla fine del VII sec a.C. le ceramiche protocorinzie e corinzie giunte forse attraverso Selinunte. In età tardo-arcaica sembra potersi datare la prima fase della cinta muraria che, sui versanti orientale e meridionale, assicurava la difesa dell’area urbana situata sulla cima del monte ed estesa per circa 40 ettari. Tra la fine del IV e gli inizi del III sec. a.C. la città venne interamente ricostruita secondo i canoni dell’urbanistica e dell’architettura greca. Del nuovo impianto fanno parte la rete viaria, con un asse principale costituito da una strada lastricata che tagliava la città in senso Est-Ovest, alcuni edifici pubblici di grande rilievo, come il teatro, il complesso monumentale dell’agorà, oltre ai quartieri residenziali costituiti da case signorili. Nella prima età imperiale l’apogeo della città sembra concluso. L’attività edilizia nel periodo romano imperiale è abbastanza limitata e le abitazioni, costruite a volte sugli edifici pubblici ormai in disuso, crollarono intorno alla metà del V secolo d.C., forse a causa dell’incursione dei Vandali nel 440 d.C. Il periodo bizantino è quello finora meno documentato nella storia della città, anche se diverse monete con le effigi degli imperatori Leone III, Leone IV e Costantino V (741-775 d.C.) ne confermano la continuità di vita; rimangono comunque poco numerose le testimonianze della cultura materiale sicuramente riferibili a questo periodo,che terminò con la conquista islamica della Sicilia iniziata nell’827. Le fonti e i documenti di età normanna attestano che la presenza musulmana a Giato (nome della città in età arabo-normanna) era molto forte; in età normanna costituì certamente uno dei distretti amministrativi più ampi e importanti tra quelli di proprietà della Diocesi di Santa Maria Nuova di Monreale. Quando poi nei primi decenni del XIII secolo scoppiarono le rivolte delle popolazioni musulmane contro la dinastia sveva, Giato divenne uno dei baluardi della sedizione, fino al totale annientamento e alla distruzione della città ad opera delle truppe di Federico II nel 1246. La popolazione superstite fu deportata e il sito definitivamente abbandonato.

Approfondimento storico

Il Monte Iato ( 852 m s.l.m.) costituisce l'estrema propaggine meridionale dei Monti di Palermo. Sorge a dominio della Valle del Fiume Iato con la possibilità di controllare a Nord i valichi attraverso cui accedere alla Pianura della Conca D'oro e a Sud la Vallata del Belice, che permetteva il collegamento con la costa meridionale dell'isola e, in particolare, con Selinunte.

Approfondimento tecnico

Il nome della città è IAITAS in greco; IETAS in latino. In età medievale si trasforma in GIATO.

Informazioni

  • Consistenza fisica: Stato di Rudere
  • Stato di conservazione: Discreto
  • Copertura mobile: 3G
  • Livello copertura mobile: 5
Fonti

Guida breve

Autore: Hans Peter Isler e Francesca Spatafora
Collezionista: Regione siciliana, Assessorato regionale dei beni culturali ed ambientali e della pubblica istruzione. Dipartimento dei beni culturali ed ambientali e dell’educazione permanente.
Data: 2004

Sylloge Archeologica, cultura e processi della conservazione

Autore:
Collezionista:
Data: 1999

Ente gestore

  • Tipologia ente: PARCO ARCHEOLOGICO
  • Denominazione: PARCO ARCHEOLOGICO DI HIMERA, SOLUNTO E IATO
  • Direttore: Targia Domenico
  • Indirizzo: Via Collegio Romano - Località Solunto 90017 SANTA FLAVIA PA
  • Email: parco.archeo.himera@regione.sicilia.it
  • Pec: parcoarcheol.himerasoluntoiato@pec.it
  • Telefono: 091905043

Punti di interesse

Area Multimedia

Informazioni

  • Indirizzo :Contrada Perciana, San Giuseppe Jato, 90040
  • Città :90040 - SAN CIPIRELLO
  • Orari :Orario Invernale: 09:00 - 16:00 (ultimo ingresso ore 14.00)
    Orario Estivo: 09:00 - 18:30 (ultimo ingresso ore 17.30)

    Domenica e festivi aperto solo la mattina 09:00 - 14:00 (ultimo ingresso ore 12.00)