Il sito archeologico di Eraclea Minoa, fondata dai Selinuntini nel VI sec. a.C., in un contesto naturale di grande bellezza, sorge su un altopiano di marna bianca affacciato sul mare, a poca distanza dalla foce del fiume Platani. Gli scavi sistematici condotti a partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso hanno portato alla luce il teatro, un settore dell’abitato, ampi tratti della cinta muraria e la necropoli. La città, nata come avamposto selinuntino verso occidente, entrò presto nella sfera di influenza di Akragas. Dopo l’invasione cartaginese del 409-406 a.C. Eraclea cadde sotto il controllo punico. Con l’avvento dei Romani la città è coinvolta nelle guerre servili. Dal I secolo a.C. l’archeologia registra un lungo abbandono e una nuova frequentazione nel V-VI secolo d.C. con la costruzione di una basilica funeraria. All’ingresso dell’area archeologica un piccolo Antiquarium custodisce una selezione significativa di reperti, che raccontano la storia della città.
Il sito archeologico di Eraclea Minoa, fondata dai Selinuntini nel VI sec. a.C., in un contesto naturale di grande bellezza, sorge su un altopiano di marna bianca affacciato sul mare, a poca distanza dalla foce del fiume Platani. Gli scavi sistematici, condotti a partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso, hanno portato alla luce il teatro, un settore dell’abitato, ampi tratti della cinta muraria e la necropoli. Le mura presentano più fasi costruttive nel tempo. Oggi se ne conoscono ben sei chilometri. Il teatro, appoggiato al pendio di un poggio e rivolto verso il mare, è databile al IV secolo a.C. Sul terrazzo sommitale sono visibili i resti di un santuario, dedicato ad una divinità femminile. Le indagini documentano due fasi costruttive dell’abitato tra il IV-III ed il II-I secolo a.C. La necropoli, oltre le mura, ha restituito testimonianze tra il VI ed il IV secolo a.C. La città, nata come avamposto selinuntino verso occidente, entrò presto nella sfera di influenza di Akragas. Dopo l’invasione cartaginese del 409-406 a.C. Eraclea cadde sotto il controllo punico. Con l’avvento dei Romani la città è coinvolta nelle guerre servili nel II secolo a.C. Dal I secolo a.C. l’archeologia registra un lungo abbandono e una nuova frequentazione nel V-VI secolo d.C. con la costruzione di una basilica funeraria. All’ingresso dell’area archeologica un piccolo Antiquarium custodisce una selezione significativa di reperti, ceramica figurata, statuette di terracotta e suppellettili, che raccontano la storia della città.
Una frequentazione di età preistorica del sito è documentata dalle testimonianze archeologiche. Secondo Eraclide Lembos la città sorse sul preesistente villaggio di Macara. Nei due nomi della città è riassunto il fascino di una storia mista di realtà e leggenda. Secondo la testimonianza di Erodoto il nome di Eraclea, in onore di Eracle, fu imposto da Eurileonte, unico scampato della spedizione dello spartano Dorieo in Sicilia, alla fine del VI secolo a.C. Le origini di Minoa affondano invece nel mito antichissimo della spedizione di Minosse in Sicilia sulle tracce di Dedalo, l’architetto del labirinto, fuggito in volo con ali di cera insieme al figlio Icaro. Diodoro racconta la tragica fine del re cretese per mano di Kokalos signore dei Sicani, presso cui Dedalo si era rifugiato. I compagni di Minosse, in fuga, avrebbero fondato la città di Minoa. Il mito allude ai frequenti contatti di tipo culturale e commerciale tra Oriente ed Occidente attestati archeologicamente durante il periodo miceneo. Nel V secolo a.C. il tiranno di Akragas Terone, utilizzando il mito a scopo di propaganda, restituirà le ossa del re Minosse alla comunità cretese. Dal IV secolo a.C. la città probabilmente cadde sotto il controllo dei Cartaginesi, che esercitavano l’egemonia sulla Sicilia occidentale. Alla fine della seconda guerra punica i Romani istituiscono la prima provincia in Sicilia. Eraclea è ricordata a proposito delle guerre condotte da Roma contro gli schiavi ribelli, quando fu ricolonizzata da Publio Rupilio nel 132 a.C. Cicerone la definisce città decumana, cioè soggetta ad un tributo. L’oratore, che difese i Siciliani nel processo contro Verre, macchiatosi di furti e rapine mentre faceva il governatore dell’Isola, ricorda il suo arrivo ad Eraclea, accolto dalle madri velate, imploranti giustizia. Dopo la testimonianza di Cicerone tacciono le fonti letterarie, mentre l’archeologia registra un periodo di abbandono, fino al V-VI secolo d.C., quando viene realizzata una basilica funeraria.
La storia della ricerca archeologica ad Eraclea inizia con Fazello, il monaco saccense vissuto nel XVI secolo, che individuò il sito della antica città ricordata dalle fonti sul promontorio di Capobianco. Bisogna però attendere gli inizi del secolo scorso per le prime indagini archeologiche condotte da Antonino Salinas nel 1907. Le campagne di scavo sistematico nel sito si devono ad Ernesto De Miro, che a partire dagli anni Cinquanta, porta in luce i resti monumentali della città, riconoscendo il percorso della cinta muraria, indagando il teatro, e dando inizio alla ricerca stratigrafica nell'abitato. In quegli anni si tenta di contenere il processo di degrado dell’edificio teatrale, costruito in blocchi di marna, con la realizzazione di una copertura che viene collocata sull’antica gradinata. Alla fine degli anni Novanta il teatro viene sottoposto ad un delicato intervento di restauro e la copertura viene sostituita con una tensostruttura aerea.
Informazioni
- Consistenza fisica: Stato di Rudere
- Stato di conservazione: Scarso
- Copertura mobile: 3G
- Livello copertura mobile: 6
Anno: 1960
Copertura del teatro con lastre in plexiglass ad opera dell’Arch. Minissi
Anno: 1998
smontaggio della copertura, restauro dei gradoni della cavea e dei muri di analemmata e realizzazione della copertura provvisoria del teatro
Anno: 2000
realizzazione della copertura delle domus e restauro
Eraclea Minoa, in Siculorum Gymnasium, n. s., I.
Autore: E. De Miro
Collezionista:
Data: 1952
Il teatro di Eraclea Minoa, in Not. Sc., p. 262 s.
Autore: E.De Miro
Collezionista:
Data: 1955
Eraclea Minoa, Agrigento, p. 205
Autore: E. De Miro
Collezionista:
Data: 1958
Eraclea Minoa (Campagne Scavi 1955-57), in Not. Sc., p. 232 ss.
Autore: E. De Miro
Collezionista:
Data: 1958
Primi dati sull’insediamento preistorico di Eraclea Minoa, in Quaderni di Archeologia Università di Messina, 8, pp. 11-19.
Autore: D. Gullì
Collezionista:
Data: 1993
Heraclea Minoa. Mezzo secolo di ricerche, Sicilia Antiqua.
Autore: E. De Miro
Collezionista:
Data: 2014
Ente gestore
- Tipologia ente: PARCO ARCHEOLOGICO
- Denominazione: PARCO ARCHEOLOGICO E PAESAGGISTICO DELLA VALLE DEI TEMPLI
- Direttore: Roberto Sciarratta
- Indirizzo: Via Panoramica dei Templi, Casa Sanfilippo 92100 AGRIGENTO AG
- Email: parcodeitempli@regione.sicilia.it
- Pec: parcovalledeitempli@pec.it
- Telefono: 0922621611
- Sito internet: https://www.parcovalledeitempli.it/