La città di Himera, colonia greca fondata nel 648 a.C., visse per 240 anni fino al 409 a.C.. Il suo nome è rimasto legato ad alcuni fatti rilevanti, come la battaglia del 480 a.C. contro i Cartaginesi e per essere stata patria del grande poeta Stesicoro.
L’abitato della città si estendeva in parte sulla Piana di Buonfornello (città bassa),a Nord e a Sud del fiume Himera,in parte sulle colline sovrastanti (città alta). La città bassa era costituita da almeno 24 isolati orientati in senso Nord-Sud, larghi circa 41 metri e attraversati al centro da ambitus, canali aperti per la raccolta e per il deflusso delle acque. Nella città alta invece gli isolati, almeno 18, erano orientati in senso Est-Ovest ed erano larghi almeno 32 metri, sempre con ambitus centrale. Malgrado manchi ancora una definitiva conferma, una serie di dati rendono plausibile localizzare la piazza pubblica dell'agorà, centro nevralgico della vita politica e commerciale, nella città bassa, presso la foce fluviale, in un'area che, vista nel contesto generale dell'urbanistica imerese, costituiva il cuore pulsante della vita cittadina per la vicinanza del fiume, dei collegamenti costieri e per la presenza del porto. Uno spazio privilegiato era destinato ai santuari. Il più noto è il Temenos di Athena che occupa la parte Nord-orientale della città alta che si estende sul Piano di Himera; ad Ovest, sul Piano del Tamburino, sono state individuate due aree sacre, una delle quali caratterizzata da un vasto spazio aperto con quattro altari e numerosissime deposizioni votive, dove la comunità imerese svolgeva le proprie feste, i riti e le varie attività connesse con la sfera del sacro; mentre nella città bassa è il Tempio della Vittoria. All’interno del tessuto urbano esistevano anche piccoli santuari a servizio delle esigenze religiose quotidiane dei quartieri circostanti.
Lungo i principali percorsi in uscita dalla città erano dislocate le necropoli; ben conosciute quella orientale e quella occidentale con oltre 14.000 tombe esplorate. In età arcaica era diffusissima la sepoltura dentro grandi contenitori di terracotta per i neonati, mentre per gli adulti, insieme alla semplice inumazione in terra, era ricorrente l’incinerazione primaria, in cui i resti delle spoglie rimanevano nel posto dove erano state bruciate.
Il Museo "Pirro Marconi" è intitolato all’archeologo che tra il 1929 e il 1930 portò alla luce il Tempio della Vittoria. Il Museo è stato realizzato all’interno del caseggiato rurale di Buonfornello che insiste sull’area del Tempio della Vittoria e offre una panoramica generale del sito della città bassa di Himera, a completamento dell'’itinerario di visita già fruibile nell’Antiquarium. Esso illustra le principali realtà archeologiche della città bassa note attraverso una lunga tradizione di studi e di ricerche, inaugurata da Pirro Marconi nel 1929 e proseguita fino ad oggi grazie alle indagini dell’Università e della Soprintendenza di Palermo. All’interno del museo si possono rivivere, attraverso le immagini del video, pagine fondamentali della storia antica: la sanguinosa battaglia del 480 a.C. fra Greci e Cartaginesi, la successiva edificazione del Tempio della Vittoria (impresa titanica e grande esempio di architettura greca che meritava di essere illustrata) e infine la battaglia del 409 a.C. con la distruzione di Himera da parte dei Cartaginesi. Di particolare interesse è la straordinaria scoperta delle fosse comuni e delle sepolture di cavalli, rinvenute nelle recenti indagini condotte nella necropoli ovest. Connesse alle due battaglie avvenute alle porte di Himera nel 480 e nel 409 a.C. e narrate da Diodoro Siculo, le fosse comuni contenevano numerosi corpi allineati uno accanto all’altro e recanti segni di traumi violenti e armi ancora infisse. Il calco dello scheletro di un corpo inumato in una fossa si accompagna a quello di una coppia di sposi e al cranio di un cavallo, dotato di morso in bronzo .In questa sezione sono esposti i reperti relativi alla fossa comune, databile alla fine del V a.C., e le armi rinvenute nelle sepolture riferibili alle battaglie, tra cui due pregevoli schinieri di produzione iberica.
Informazioni
- Consistenza fisica: Consistenza fisica parziale
- Stato di conservazione: Discreto
- Copertura mobile: 3G
- Livello copertura mobile: 10
Guida breve
Autore: Stefano Vassallo
Collezionista: Regione siciliana, Assessorato regionale dei beni culturali ed ambientali e della pubblica istruzione. Dipartimento dei beni culturali ed ambientali e dell’educazione permanente
Data: 2004
La philiae aurea di Caltavuturo
Autore: Francesca Spatafora e Stefano Vassallo
Collezionista: Palermo: Regione siciliana, Assessorato regionale dei beni culturali ed ambientali e della pubblica istruzione. Dipartimento dei beni culturali ed ambientali e dell’educazione permanente
Data: 2005
Himera città greca
Autore: Stefano Vassallo
Collezionista: Palermo: Regione siciliana, Assessorato regionale dei beni culturali ed ambientali e della pubblica istruzione. Dipartimento dei beni culturali ed ambientali e dell’educazione permanente
Data: 2005
Sicilia dal cielo. Le città antiche
Autore: AA. VV.
Collezionista: G. Maimone
Data: 1994
Ente gestore
- Tipologia ente: PARCO ARCHEOLOGICO
- Denominazione: PARCO ARCHEOLOGICO DI HIMERA, SOLUNTO E IATO
- Direttore: Targia Domenico
- Indirizzo: Via Collegio Romano - Località Solunto 90017 SANTA FLAVIA PA
- Email: parco.archeo.himera@regione.sicilia.it
- Pec: parcoarcheol.himerasoluntoiato@pec.it
- Telefono: 091905043