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Teatro Romano e Odeon

CATANIA (CT) - VIA VITTORIO EMANUELE II PARCO ARCHEOLOGICO E PAESAGGISTICO DI CATANIA E DELLA VALLE DELL'ACI

Teatro Romano e Odeon



CATANIA (CT) - VIA VITTORIO EMANUELE II

PARCO ARCHEOLOGICO E PAESAGGISTICO DI CATANIA E DELLA VALLE DELL'ACI
Teatro Romano e Odeon

http://www.poloregionalecatania.net/

Il complesso archeologico del Teatro Romano e dell’Odeon di Catania è situato nel centro storico della città e sorge sull’altura Montevergine che, abitata sin dalla preistoria, dal primo impianto della colonia calcidese di Katàne sino alla fine dell’impero Romano, fu sede di edifici pubblici e privati. Il Teatro è di epoca romana, ma le sue strutture, che ricalcano a tratti muri isodomi in conci di calcare (alcuni con un monogramma inciso KAT che rimanda al nome della città), si presume risalgano al I sec. d.C. e che siano state realizzate su strutture preesistenti di età greca (V-IV sec. a.C.). L’attuale aspetto, messo in luce a partire dal 1700, è ancora oggetto di interventi di restauro.

Descrizione

Il Teatro Romano di Catania è stato oggetto di notevoli modificazioni in relazione alle trasformazioni urbanistiche ed ai diversi eventi naturali che hanno coinvolto nel corso del tempo la città. Costruito nel I sec. d.C. su un preesistente antico edificio greco, raggiunse il suo assetto definitivo nel II – III sec. d.C., come attestano molte sculture, diversi elementi architettonici e dei bassorilievi rinvenute nel corso delle diverse campagne di scavi. La struttura compositiva del Teatro pervenuta a tutt’oggi, a meno del riuso di alcune parti murarie del precedente impianto greco, è tutta romana e la cavea inferiore, seppur adagiata sul pendio naturale secondo il tipo greco, costitusce la prima di una serie che lo avrebbe ampliato, (nel II-IV sec. D.C.), sino ad una capienza di oltre 7.000 spettatori. La sua esistenza si può rilevare dalle documentazioni cartografiche cinquecentesche, nonchè nelle vedute della città, realizzate prima e dopo il terremoto del 1693, che lo distrusse e che dopo il crollo del suo edificio scenico e il depauperamento della sua lussuosa decorazione marmorea, ridotto ad un cumulo di rovine, divenne un grande spazio informe su cui riedificare. L’Odeon di Catania, costruito ad ovest del Teatro ed alla stessa quota del III ambulacro è uno dei monumenti più interessanti della città romana. Dedicato a rappresentazioni musicali o alle prove che dovevano poi svolgersi nell’attiguo Teatro, molto probabilmente doveva essere dotato di copertura. Dalle descrizioni dello studioso A. Holm si può rilevare che la cavea semicircolare rivolta verso sud-est aveva una capienza di 1500 spettatori.

Approfondimento storico

Il complesso archeologico del Teatro e dell'Odeon di Catania si trova sugli ultimi margini meridionali della collina di Montervegine, primo impianto della colonia calcidese di Katane (secondo interpretazioni il nome deriverebbe dall'apposizione del prefisso greco katà-presso ad Aitnè il nome greco dell'Etna, quindi nei pressi o appoggiata all'Etna) sino alla fine dell'impero romano. In origine la città di Katane era insediamento sicano. Nel 729 a.C. coloni Greci Calcidesi guidati da Tucles (secondo il racconto di Tucidide era un condottiero greco che partì con una nave verso la Sicilia. Nel 734 a.C. fondò Naxos e da lì partìi nel 729 a.C., per sbarcare nella piana di Catania. Li combatté contro i Siculi e poté fondere Leontini e poi Katane) fondarono Katane, ma nel 476 a.C. la città fu conquistata da Gerone I di Siracusa prendendo il nome di Aitna con la conseguenza che gli abitanti furono deportati a Lentini. Dopo la morte del tiranno siracusano e la sconfitta di Trasibulo di Siracusa la città fu riconquistata dai Katanaioi che le rimisero il nome originario. Nel 403 a.C. fu conquistata da Dionigi I il Vecchio dotandola di un impianto urbanistico a pianta rettangolare. Tracce consistenti di questo impianto si conservano nell'ex monastero dei Benedettini, dove sono stati rinvenuti resti di una grande plateia e di tre stenopoi (decumano e cardines nella città romana). Le strade delimitano isolati regolari all'interno dei quali restano piccole parti di un quartiere residenziale che, sorto tra il IV e il III sec. a.C., continua a svilupparsi nell'età imperiale romana. Un altro lembo di questo tracciato viario è stato messo in luce, poco a nord del teatro, anch'esso riutilizzato in età romana. Successivamente fu conquistata dai romani nel 263 a.C. e soprattutto nel periodo augusteo si determinarono numerosi cambiamenti nella distribuzione e negli spazi della città greca. Le fasi più antiche testimoniano la presenza di un edificio teatrale costruito con grossi blocchi di pietra arenaria con lettere in greco in pianta rettangolare, un tipo di planimetria usata nel periodo ellenistico. Tale struttura potrebbe essere quel teatro di cui si fa riferimento nelle fonti classiche in merito alla consultazione delle poleis siceliote, contro Siracusa, quando Alcibiade nel 415 a.C., Catania, tenne il discorso ai Katanaioi per convincerli ad allearsi con Atene contro Syracusae. Successivamente il teatro di epoca greca venne restaurato nel corso del I secolo, probabilmente a seguito dell'elezione a colonia romana di Catania, avvenuta ad opera di Augusto. A questo periodo appartengono un rifacimento della cortina quadrangolare con la sostituzione dei blocchi in arenaria mancanti con conci lavici squadrati, l'aggiunta della scena e le gradinate più antiche dell'edificio. Nel corso del II secolo, con Adriano, assistiamo a un progressivo processo di monumentalizzazione dell'area che coinvolge anche le vicine strutture termali e numerosi edifici cittadini, tra cui anche l'anfiteatro. La struttura si dota in questo periodo di numerosissimi elementi architettonici, tra fregi, statue, bassorilievi e colonne, in passato spesso trafugati o raccolti ed usati come materiale da costruzione per gli edifici della città barocca, come ad esempio per la facciata della Cattedrale di Sant'Agata. Caduto in declino e abbandonato nel corso del VI e del VII secolo come per molti altri edifici monumentali di età classica, venne presto sfruttato per ricavarne modeste abitazioni già dall'Alto Medioevo.

Approfondimento tecnico

Il Teatro romano di Catania è situato nel centro storico della città, tra Piazza S. Francesco, Via Vittorio Emanuele, via Timeo e via Teatro greco e ad est confina con un teatro minore, denominato “Odeon”. L’andamento della collina Montevergini influì molto sulle scelte costruttive del Teatro e del vicino Odeon posto ad un’altezza diversa. Infatti l’ima cavea poggia direttamente sul declivio del colle Montevergini mentre la media e summa cavea sono costruite su potenti muri. Quest’ultime sono messe in comunicazione dai tre ambulacri che si aprono verso l’esterno tramite diversi vomitoria ai vari cunei e tra loro con un fitto sistema di scale. Al III ambulacro, si addossava un loggiato, porticus in summa gradatione. Il prospetto monumentale, visibile da via del Teatro greco, è movimentato da avancorpi che dovevano contenere le scale che conducevano nella parte più alta ed inoltre è cadenzato da una sequenza di porte alternate a grandi finestre. La cavea, koilon – cavea, divisa verticalmente in cunei, kerkides - cunei, tramite scalette, klimakes - scalaria, ed orizzontalmente in settori, maeniana, attraverso dei corridoi diazomata - praecinctiones, come tutti i teatri romani è unita all’edificio scenico. I tribunalia, in precedenza arretrati rispetto ai cunei vicini ma successivamente allungati ed allineati per consentire l’aumento dei posti per gli spettatori, sovrastano gli aditus maximi, pàrodoi, accessi laterali dell’orchestra, utilizzati dagli attori e dal coro ma anche dagli spettatori, a cielo aperto nei teatri greci coperti da volte dai romani. L’orchestra, dal greco orcheomai (io danzo), conserva ancora la pavimentazione marmorea in opus sectile con una decorazione originaria, databile al I sec.d.C.. Nel IV sec. d.C. venne eseguita la costruzione di un podio, sull’ima cavea. Davanti la scena troviamo il palcoscenico, pulpitum, la cui fronte, frons pulpiti, relativa alla fase del IV sec. D.C., è stata messa in luce per intero. Essa si articola con una serie di piccole esedre curvilinee e rettilinee alternate e conserva ancora parte dei rivestimenti marmorei. La fronte del pulpitum si conclude in alto con una ricca cornice in marmo con motivi vegetali stilizzati. Durante i vari scavi nel palcoscenico si è potuto determinare la scoperta di un più antico pulpitum relativo alla prima fase del teatro, I sec. d.C. a cui in età tardo imperiale, IV sec. d.C. si sovrappose il nuovo pulpitum. Inoltre, ad una quota più bassa, è stato trovato un pavimento con grandi blocchi squadrati (tecnica isodoma) di pietra calcarea probabilmente al palcoscenico del preesistente Teatro greco.

Informazioni

  • Consistenza fisica: Consistenza fisica parziale
  • Stato di conservazione: Discreto
  • Copertura mobile: 4G
  • Livello copertura mobile: 10
Restauri

Anno: 1400
Nel corso del tempo sono stati eseguiti molteplici lavori di recupero, nel XVIII sec. il Principe di Biscari, Ignazio Paternò Castello V, eseguì scavi per liberare le strutture antiche che, col trascorrere del tempo, erano state coperte da diverse case e superfetazioni e recuperò elementi della decorazione della scena.

Anno: 1950
Tra il 1950 ed il 1970 iniziarono poderose operazioni di espropriazione e di demolizione delle strutture moderne e di restauro di quelle antiche, che hanno portato al recupero della cavea e di gran parte degli ambulacri.

Anno: 1991
Nel 1991 sono state parzialmente restaurate, nuove porzioni degli ambulacri, dell’edificio scenico e degli ambienti ad esso connessi.

Anno: 2004
Dopo le ultime campagne di scavo, eseguite dalla Sez. Archeologica della Soprintendenza di Catania (2004-2007), è ben visibile la porta orientale, della quale oggi si vedono ai lati le basi in pietra lavica di due grandi colonne, con al lato sinistro un piedistallo marmoreo decorato con bucrani e teste taurine.

Anno: 2006
Con gli scavi del 2006-2007 è stata liberata la parte posteriore della Porta hospitalis orientale, di essa si conserva in situ il piedistallo di marmo bianco di una delle quattro colonne, che la fiancheggiavano, reperti questi visibili nel Museo Civico di Catania. Davanti ad una delle nicchie del pulpitum nel 1980 fu rinvenuto, in posizione verticale, il gruppo marmoreo frammentario di Leda col cigno, copia romana dell’originale dello scultore Timotheos (360 a.C.). La statua fu trasferita a Siracusa nei depositi della Soprintendenza archeologica della Sicilia orientale e solo di recente è ritornata a Catania per essere esposta nell’Antiquarium del Teatro. Gli scavi eseguiti nel cavo del palcoscenico hanno determinato la scoperta di un più antico pulpitum che si riferisce alla prima fase del Teatro (I sec. d.C.) cui in età tardo imperiale (IV sec d.C.) fu sovrapposto il nuovo pulpitum. Nell’estremità orientale del palcoscenico è stata rinvenuta la traccia dell’impianto ligneo che doveva costituire il piano d’uso del palcoscenico. Ad una quota più bassa è stata messa in luce una interessantissima struttura tecnica isodoma realizzata con grandi blocchi squadrati di pietra calcarea, con ogni probabilità pertinente al muro del palcoscenico (logheion) del preesistente Teatro GRECO. Lo scavo del palcoscenico (1991) è stato ripreso in diverse campagne, le ricerche sono ogni volta sospese per il risalire delle acque sorgive, che nei periodi di massima portata allagano la parte bassa del monumento. In tale occasione è stato scavato un imponente strato che colmava la cavità del palcoscenico (iposcenium), datato per i materiali rinvenuti al VII sec. d.C. Lo strato conteneva oltre a monete, frammenti di vasellame e di marmo relativi alla decorazione architettonica e scultorea della fronte della scena, anche frammenti di colonne, capitelli, cornici, parti di bassorilievi e di statue a tutto tondo, riutilizzati in alcuni casi per la costruzione di muretti che occupavano i livelli superiori. Una grande lastra di marmo bianco configurata superiormente come un delfino, ora esposta nell’Antiquarium, al momento del ritrovamento risultava riutilizzata come copertura di uno stretto canale per il deflusso dell’acqua proveniente dall’orchestra. Circa la sua collocazione originaria si possono avanzare diverse ipotesi utilizzato o come elemento di chiusura laterale dello stretto corridoio di divisione tra la cavea e la proedria o come bracciolo di un bisellium, seggio d’onore della proedria stessa.

Anno:
Davanti ad una delle nicchie del pulpitum nel 1980 fu rinvenuto, in posizione verticale, il gruppo marmoreo frammentario di Leda col cigno, copia romana dell’originale dello scultore Timotheos (360 a.C.). La statua fu trasferita a Siracusa nei depositi della Soprintendenza archeologica della Sicilia orientale e solo di recente è ritornata a Catania per essere esposta nell’Antiquarium del Teatro. Gli scavi eseguiti nel cavo del palcoscenico hanno determinato la scoperta di un più antico pulpitum che si riferisce alla prima fase del Teatro (I sec. d.C.) cui in età tardo imperiale (IV sec d.C.) fu sovrapposto il nuovo pulpitum. Nell’estremità orientale del palcoscenico è stata rinvenuta la traccia dell’impianto ligneo che doveva costituire il piano d’uso del palcoscenico. Ad una quota più bassa è stata messa in luce una interessantissima struttura tecnica isodoma realizzata con grandi blocchi squadrati di pietra calcarea, con ogni probabilità pertinente al muro del palcoscenico (logheion) del preesistente Teatro GRECO.

Fonti

IL COMPLESSO ARCHEOLOGICO DEL TEATRO E DELL'ODEON DI CATANIA

Autore: Maria Grazia Branciforti e Giuseppe Pagnano
Collezionista: Regione Siciliana, Assessorato dei Beni Culturali e Ambientali e della Pubblica Istruzione, Dipartimento dei Beni Culturali e Ambientali e dell'Educazione Permanente; Soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali di Catania - Servizio Beni Archeologici
Data: 2008

TRA LAVA E MARE - Contributi all'Archaiologhia di Catania - Atti del Convegno a cura di Maria Grazia Branciforti e Vincenzo La Rosa. - DA KATANE A CATINA

Autore: Maria Grazia Branciforti e Vincenzo La Rosa
Collezionista: Le Nove Muse
Data: 2010

CATANIA ANTICA: Nuove Prospettive di Ricerca; - Regione Siciliana Assessorato dei Beni Culturali e dell'Identit Siciliana Dipartimento dei Beni Culturali e dell'Identit Siciliana Museo Regionale Interdisciplinare di Catania -

Autore: Fabrizio Nicoletti
Collezionista: Stampa Grafica Saturnia - Via Pachino 22, Siracusa
Data: 2015

TESI DI LAUREA- Corinzio romano. Studi sul teatro di Catania - Universit degli Studi di Catania - Facolt di Architettura di Siracusa - Dipartimento ASTRA Dottorato di Ricerca in Teoria e Storia della Rappresentazione- Settore disciplinare ICAR 17 -Tesi di Dottorato di Ricerca D.P.R. 11/7/1980 - Ciclo XXIV -

Autore: LORENZO LA TERRA ALBANELLI
Collezionista: LORENZO LA TERRA ALBANELLI
Data: 2011

Ente gestore

  • Tipologia ente: PARCO ARCHEOLOGICO
  • Denominazione: PARCO ARCHEOLOGICO E PAESAGGISTICO DI CATANIA E DELLA VALLE DELL'ACI
  • Direttore: D'Urso Giuseppe
  • Indirizzo: Via Vittorio Emanuele, 266 95100 CATANIA CT
  • Email: parco.archeo.catania@regione.sicilia.it
  • Pec: parco.archeo.catania@pec.net
  • Telefono: 0957150508
  • Sito internet: http://www.poloregionalecatania.net/

Area Multimedia

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